Notizie Gordon Guillaumier racconta la collezione Cloche
Una seduta semplice, organica, fluida. Come è nato il concept della collezione Cloche?
Da una puntuale richiesta aziendale, dettata dall’esigenza di un prodotto trasversale per il mercato dell’hospitality, adatto tanto alle aree pubbliche che a quelle private e caratterizzato da un basamento diversificato. Cloche è il felice risultato di un costante dialogo con Piaval.
Qual è il filo conduttore che accomuna i tuoi progetti e che ritroviamo in Cloche?
Il linguaggio sinuoso è ricorrente nei miei lavori. In Cloche ho ricercato l’armonia creando un segno mai eccessivo, lontano dalle mode, per superare la prova del tempo e diventare sostenibile. Esprime un grande equilibrio formale e tecnico, perché bilancia nella sua forma accogliente l’eleganza del profilo, il comfort, la morbidezza. L’utilizzo dell’imbottito sottolinea il segno femminile che ho voluto darle, così come la leggerezza, che è sinonimo di contemporaneità.
La collezione è pensata per un nuovo contract. Quale?
È un contract che rievoca scenari domestici, che amo definire anch’esso “morbido” perché trasversale. Cloche ha proporzioni ampie e forme quasi sensuali, proprio per rispondere a questa nuova esigenza. Perché sempre di più desideriamo che la hall di un albergo o uno spazio di attesa ci facciano sentire a casa, rilassati, siano un luogo caldo, accogliente. I due mondi si stanno avvicinando e Cloche, declinata in poltrona, poltroncina e pouf, si inserisce perfettamente in entrambe. Anche le tre diverse opzioni del basamento sono progettate per rendere la collezione adattabile a più contesti d’arredo, dal contract al domestico.
3 aggettivi per descrivere Cloche?
Sinuosa, sensuale, duttile.